La prematura perdita degli impianti viene comunemente definita dal paziente"rigetto". Alcuni pazienti spesso sono contrari ad una terapia implantare, proprio per la paura del "rigetto dell'impianto" e della prematura perdita di quest'ultimo. In realtà l'impianto dentale è un dispositivo in titanio del tutto biocompatibile con il tessuto osseo, che si osteointegra nel giro di 3-6 mesi, con una sopravvivenza a 10 anni che supera il 90% .
Quello che può accadere, e che viene definito erroneamente dal paziente "rigetto" è in realtà un'infezione che prende il nome di "perimplantite". La perimplantite è quindi una condizione analoga alla parodontite, dal momento che la placca muco-batterica aggredisce l 'impianto cosi come può aggredire il tessuto osseo attorno al dente, determinando il riassorbimento dell'osso perimplantare e , come fase ultima, la mobilità e la perdita dell'impianto.
Per prevenire la perimplantite è necessario una "manutenzione" costante attraverso l'igiene orale professionale associata ad una adegua igiene domiciliare. Nonostante ciò, la predisposizione genetica di alcuni pazienti, associata a fattori di rischio ambientali come il fumo, può determinare l'insorgenza di una perimplantite.
In tal caso la perdita ossea va trattata chirurgicamente, al fine di rigenerare l’osso perso, in modo da salvare l’impianto dentario, evitandone la rimozione.
trattamento rigenerativo dell'impianto affetto da perimplantite